sabato 22 maggio 2010

Presidente ars Cascio in ricordo del giudice Falcone

Presidente ars Cascio in ricordo del giudice Falcone

“L’assassinio di Giovanni Falcone è una ferita mai rimarginata.

La sua figura di uomo che amava profondamente la propria terra e per essa lottava instancabilmente – scontrandosi spesso con una mentalità paludata, che percepiva la sua volontà di cambiamento come una minaccia – rimarrà per sempre scolpita nella storia della Sicilia come l’esempio più emblematico di lotta alla mafia”.

Lo afferma il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, ricordando la figura di Giovanni Falcone nel XVIII anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, in cui, insieme al Giudice, persero la vita anche la moglie, Francesca Morvillo, l’Agente Scelto, Antonio Montinaro, l’Agente Vito Schifani e l’Agente Rocco Dicillo.

“Falcone – continua Cascio – è stato un magistrato coraggioso e innovatore, in particolare nella sua attività al Ministero della Giustizia. Grazie alle sue intuizioni si sono rinvenuti metodi diversi e più efficaci di lotta alla mafia, che si sono rivelati determinanti anche per il raggiungimento dei grandi risultati ottenuti successivamente.

Il vento nuovo che si respira in Sicilia – conclude il Presidente dell’Ars – rende onore al sacrificio di questi uomini e donne coraggiosi, ma bisogna continuare a proseguire imperterriti la lotta a Cosa Nostra, tenendo in ferma considerazione che quella alla criminalità organizzata è una battaglia di civiltà, che tutti, indipendentemente dai colori politici e dalle proprie idee, dobbiamo perseguire con una voce univoca e con una volontà imperturbabile”.

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