martedì 1 giugno 2010

Siracusa: Consiglio comunale dedicato al porto e alla “vicenda cassoni”

Siracusa: Consiglio comunale dedicato al porto e alla “vicenda cassoni”

Siracusa, 1 giugno ’10 – Seduta interamente dedicata alle problematiche portuali, quella di
ieri sera in consiglio comunale.

La riunione è servita al sindaco per annunciare le ultime
novità sulla questione dei cassoni realizzati alla Marina per la realizzazione delle nuove
banchine, oggetto di un’indagine della magistratura in cui il Comune è parte lesa. Sono
due: l’avvio della procedura di rescissione del contratto consegnata all’associazione di
imprese “Porto di Siracusa”; una delibera di Giunta, approvata ieri, per affidare il
trasferimento dei manufatti ad una nuova ditta che esegua l’intervento entro 15 giorni a
partire dal 13 giugno.
La seduta consiliare, alla fine, doveva produrre un atto di indirizzo verso
l’amministrazione ma al momento del voto è mancato il numero legale.
La discussione è stata aperta dalla relazione del sindaco, Roberto Visentin, che ha
cominciato dal Piano regolatore del porto, fermo alla Regione per la progettazione
definitiva dopo l’approvazione della schema di massima da parte del consiglio comunale
il 29 settembre del 2003. Il piano, su decisione del Consiglio, riguarda solo il Porto grande
ed esclude il Porto piccolo e l’area di Santa Panagia. Gli interventi attualmente in corso, ha
detto il sindaco, sono coerenti con lo schema di massima e sono: riqualificazione della
banchine con opera pubblica; porto turistico privato della “Marina di Archimede”. Inoltre,
è in corso l’iter per la realizzazione di un altro scalo turistico su progetto presentato dalla
società “Spero” e adiacente al primo; altra richiesta di porto turistico è stata avanzata per
l’area prospiciente il parcheggio Talete da parte della “Port royal”, ma l’iter è ancora alla
battute iniziali.
Poi il sindaco si è addentrato sull’appalto pubblico, con finanziamento regionale, per la
riqualificazione delle banchine, e relativa questione dei cassoni, descrivendo tutti i
passaggi fino ad arrivare ad oggi. Il sindaco ha ricostruito i due ordini i di servizio
inoltrati alla ditta “Porto di Siracusa”, quello del 28 aprile e del 13 maggio e della delibera
di giunta del 5 maggio, tutti finalizzati allo spostamento dei cassoni dalla Marina. In
particolare, quella del 13 maggio, tenuto conto delle risposte dell’imprese, dà tempo un
mese per la rimozione dei manufatti. Poi ha parlato dell’avvio dell’iter per la rescissione
del contratto è della delibera di giunta di ieri: “visto che nulla è sostanzialmente
2
accaduto”, ha detto il sindaco, “la Giunta ha approvato una nuova delibera con la quale
l’amministrazione darà incarico ad un’altra ditta per rimuovere i cassoni se la ‘Porto di
Siracusa’ non inizierà l’intervento entro il 13 giugno”. I costi eventuali, ha spiegato il
sindaco Visentin, possono essere affrontati riscuotendo l’assicurazione fidejussoria oppure
attingendo ai fondi destinati agli imprevisti presenti nel finanziamento regionale.
I primi due interventi sono arrivati dai banchi dell’opposizione. Ettore Di Giovanni ha
chiesto che fine abbia fatto il Prg del porto, “perché quella è la strada maestra”, mentre si è
andati avanti con i progetti senza un quadro normativo di rifermento. Poi ha sollevato
perplessità sul progetto di porto turistico nella zona del Talete, “in quanto quell’area è
esclusa dal piano regolatore”, e ha criticato l’azione dei tecnici rispetto alla dichiarazione
di area Sin (Sito di interesse nazionale) del porto, che, ha detto, ha inciso sui lavori di
riqualificazione delle banchine. Infine ha chiesto di conoscere i costi per Prg e un atto che
annunci la costituzione di parte civile del Comune nel processo sui cassoni.
Giancarlo Garozzo e Nino Zito hanno criticato il silenzio della politica rispetto alla
previsione di tre porti turistici. Garozzo ha evidenziato riserve rispetto a questa soluzione
che potrebbe risultare eccessiva per la città, mentre Zito ha chiesto all’Amministrazione di
fare autocritica per la vicenda dei cassoni della Marina.
Per Fabio Rodante, bene hanno fatto l’amministrazione comunale e il sindaco a incalzare la
ditta pretendendo la rimozione dei cassoni, evidenziando che è tecnicamente possibile
liberare la Marina dai cassoni in 15 giorni.
Riccardo De Benedictis ha ripreso il discorso dei tre porti turistici chiedendosi quali sia il
modello di città che ha in mente l’Amministrazione; quanto alla questione dei cassoni, ha
affermato che non dovevano essere realizzati alla Marina perché esiste un provvedimento
di tutela della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali risalente all’83 e “male ha
fatto l’Amministrazione a non controllare che la zona fosse tutelata”.
Raimondo Giordano ha detto che i porti turistici, come dimostra l’esperienza di Pozzallo,
sono una risorsa ma bisogna rispettare le norme e le previsioni tecniche. Il mare, ha detto,
è la grande opportunità di questa città. Sulla vicenda dei cassoni, il suo giudizio è che
occorre una riflessione sull’opportunità di spostarli a spese del Comune mentre sarebbe
meglio che la rimozione avvenisse carico dell’impresa.
Paolo Romano ha sottolineato che la maggioranza ha ben presente l’importanza del mare
per lo sviluppo della città e ha difeso l’Amministrazione che si è trovata a gestire un
appalto difficile. È stato sbagliato autorizzare la costruzione dei cassoni alla Marina, ha
aggiunto, evidenziando però che la zona è area demaniale e, quindi, fuori dalla
competenza del Comune.
Alfredo Foti si è detto preoccupato per la vicenda dei cassoni e per i tempi della giustizia
che rischiano di essere lunghi, invitando l’amministrazione a cercare una mediazione con
l’impresa per uscire dal rischio dell’impasse.
3
Nella replica, il sindaco Visentin ha evidenziato che sulla vicenda dei cassoni
l’Amministrazione si sta muovendo in maniera solerte. Il sequestro della Procura, ha
detto, è intervenuto proprio nel momento in cui l’impresa era pronta a mettere i manufatti
in mare e il Comune non ha potuto fare nulla fino al 26 aprile, quando è stato reso noto
l’esito delle perizie disposte dalla Procura. Da allora si sta facendo tutto il possibile, ha
spiegato il sindaco, per riuscire a liberare la Marina entro l’estate, posto che
“l’Amministrazione intende completare la riqualificazione del porto senza perdere il
finanziamento regionale”.
Sul motivo per cui i cassoni sono stati realizzati al Foro Italico, Visentin ha spiegato che
questo era previsto nel progetto e nelle riunioni preparatorie non sono state sollevate
obiezioni dagli organi competenti; quanto all’ipotesi di mediazione proposta da Foti, il
sindaco ha replicato che questa è resa difficile dall’inerzia dell’impresa.
Il sindaco ha risposto anche sulla questione dei porti turistici. La scelta finale sui progetti,
ha detto, spetta al consiglio comunale che è libero di respingerli o approvarli
determinando così l’indirizzo politico. L’Amministrazione verifica se i progetti sono
coerenti con lo schema di massima del Prg e sostiene quelle iniziative che possono portare
ricchezza e sviluppo alla città, come sono appunto i porti turistici.
Poi il presidente, Edy Bandiera, ha messo ai voti un atto di indirizzo proposto da Ettore Di
Giovanni su quattro punti: completare l’iter del Prg; trasmettere alla commissione
Urbanistica i verbali delle conferenze dei servizi sui nuovi progetti di porti turistici;
rimuovere rapidamente i cassoni dalla Marina; chiedere all’impresa in risarcimento per i
danni subiti dalla città.
Al momento del voto erano presenti 19 consiglieri su un minimo di 21. Si torna in aula
stasera alle 19 per il voto e per trattare cinque provvedimenti in materia urbanistica.

Nessun commento: